Il fattore K e mia madre (Parte quinta)

Nel 1998, mesi prima delle dimissioni del primo governo di Romano Prodi, il PdS perse ogni richiamo al comunismo trasformandosi nei DS. La Cosa 2, nuovo partito social-democratico accoglieva l’ex PdS, un gruppo di ex socialisti dal cuore ancora palpitante a sinistra, dai cristiano-sociali e da qualche ex repubblicano. Poiché simboli ed emblemi rappresentano, sintetizzano idee e significati, si dileguarono la falce e il martello ai piedi della quercia, lasciando il posto ad una rosa solitaria,

Le rose sono tanto belle ma recano spine.

I guai del centro-sinistra si ingrossarono con il successore del Professore, cioè quell’altra grande testa della politica italiana che è Massimo d’Alema, segretario dei neo DS ed efficace Presidente della Commissione Bilaterale dopo il Patto della Crostata. Con lui il Fattore K si sfogò appieno essendo stato a capo di due governi, l’uno dopo l’altro, per appena diciotto mesi e sei giorni in tutto. Le definitive dimissioni trovarono causa nell’insuccesso dei DS alle elezioni regionali del 2000. Dimissioni politicamente non dovute, certamente gradite a molti sostenitori del centro-sinistra, tra i quali mi ritrovavo anch’io.

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