Tre millantatori all’Opera – Il soprano bolognese (Parte terza)

Tullio cercò insieme ad Evelina il nécessaire per cantare l’aria successiva. Apparve con un vecchio borsello a tracolla da cui spuntava una fiaschetta. Prese il cofanetto dell’Elisir d’amore dalla libreria ed avviò il disco all’inizio di «Udite, o rustici», brano che ben assecondò l’attitudine di Tullio a dimenarsi e sbracciarsi, come spesso accade quando si esibiscono i guitti dilettanti.

L’altra confessò d’avere una propensione non solo per i ruoli drammatici, ma anche per quelli dove il soprano uccide, sottomette con le cattive o prende a sberle, qualche maschio. Questa inconsueta scelta di ruoli metteva, ovviamente, Tosca al primo posto nelle sue preferenze, poi seguiva il Don Pasquale, la Rita e La Serva padrona. Cantò «Vissi d’arte» con Maria Callas in sottofondo.

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