Nuova famiglia

Ieri mattina ho fatto una bellissima videochiamata con la mamma, unico mezzo per vederla fino a che il focolaio di coronavirus non sarà spento. Era di ottimo umore, mi ha riconosciuto immediatamente facendomi delle grandi feste. Ora la mimica è molto più accentuata rispetto a quando stava bene. Immaginatela anche un po’ scoordinata nei movimenti della testa e della mano sinistra. E mi mandava dei baci prima schioccandoli goffamente in aria e poi lanciandomeli con la mano. Me la sarei presa a casa… E poi ho scacciato questo pensiero facendo prevalere il senso della realtà. Realtà triste. Dura per entrambi.
La mamma è ritornata al suo piano, il secondo, e l’ho vista salutare tutti quelli che le passavano accanto, quasi come una volta che avrebbe attaccato un bottone anche alle galline. Sono contento di questo perché significa che si è rifatta una nuova vita là, nella casa di riposo. Un cugino della mamma, che purtroppo se n’è andato l’altro ieri per gravi complicazioni da coronavirus, qualche mese fa mi disse di considerare la mamma come una figlia uscita di casa per sposarsi. E la nuova famiglia era costituita da tutte le persone che nella casa di riposo la accudiscono.
Avevi ragione, povero Silvio! Eri una persona mite e saggia.
Spero che pure tu in cielo abbia trovato la tua nuova famiglia.

Epifania

Quand’ero bambino non ricevevo mai i regali per il giorno di Natale, bensì solo nel giorno della Befana. Cioè per il giorno dell’Epifania.
Il 6 gennaio commemora la visita dei tre re Magi a Gesù in Betlemme. Si vuole che Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, seguendo da Oriente una stella cometa, abbiano portato al piccolo figlio di Dio doni destinati ad un sovrano: oro, incenso e mirra. Quindi poiché Gesù era bambino, l’Epifania è diventato il giorno in cui tutti i bambini ricevono i doni, giocattoli e dolciumi se sono stati buoni, carbone se cattivi. Ed io aggiungevo al Presepe le tre statuine dei Re messe in fila.
Questa ricorrenza, invero, avrebbe un significato più profondo, più spirituale, un significato ormai lontano nel tempo confermato dall’etimologia greca e latina di epifania, ἐπιϕάνεια ed epiphanīa: si ricordava la manifestazione della divinità del Figlio di Dio, cioè il battesimo nel Giordano, l’adorazione dei Magi e il primo miracolo.
Epifania quindi manifestazione, rivelazione, visibilità di qualità superiori, di un mondo superiore agli uomini.
Un anno di tanto tempo fa, dormivo ancora nel lettino con le sponde, la mia Befana fu speciale, piena di stupore. Mi svegliai con accanto un bellissimo, grande, pupazzo di Paperino vestito della divisa da guardia della Regina d’Inghilterra. Io credetti veramente che era stata la Befana a portarmelo durante la notte. Un’emozione grandissima.
Ora il ricordo di quel risveglio è differente perché sono diventato grande ed ha subito un’evoluzione, cioè che fu una manifestazione di un qualcosa di invisibile. Il punto di incontro tra cielo e terra. Un’ Epifania, appunto.
Ringrazio la mamma e il babbo per questo.

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