L’ombra della Rocchetta (9)

Un pomeriggio, la Mâta si attaccò al citofono, suonando ossessivamente per la restituzione delle fotografie. Quindi si infilò nell’androne, salì le scale e prese a suonare il campanello del cancello d’entrata. In quel momento mi trovavo ignaro nella palestra di fronte. La mamma, non potendo mettersi in contatto con me, telefonò all’avvocato per avere aiuto. Questi chiese a sua volta l’intervento dei Carabinieri. Continua a leggere L’ombra della Rocchetta (9)

L’ombra della Rocchetta (8)

La sentenza fu sfavorevole alla Mâta. Il Codice Penale puniva le molestie con il carcere fino a sei mesi. La pena fu comminata al massimo previsto dalla legge ma la Mâta non dovette scontare alcuna detenzione perché, condannata per la prima volta a meno di quattro anni di carcere, avrebbe beneficiato della sospensione condizionale. Continua a leggere L’ombra della Rocchetta (8)

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